a cura di Valeria Tassinari
Museo Magi ‘900, Museo delle eccellenze artistiche e storiche, Pieve di Cento – Bologna – IT – 25 febbaio al 30 aprile 2017
«In un’ampia mostra personale curata da Valeria Tassinari, Graziano Pompili propone una sintesi dei passaggi salienti della sua ricerca artistica, offrendo al pubblico un percorso cronologico che dalle opere più recenti risale a ritroso sino agli esordi negli anni Settanta, attraverso un’ attenta selezione di sculture in marmo, bronzo e terracotta, disegni e opere su lamiera.
Con il titolo Omnia, emblematico della volontà di costruire un racconto visivo capace di cogliere l’essenza e la varietà di un iter creativo articolato in oltre cinque decenni di lavoro ininterrotto, lo scultore mette infatti in scena la sua storia artistica, in un allestimento intenso e suggestivo, che guida lo spettatore alla comprensione profonda delle declinazioni della sua poetica.
I passaggi tra i vari materiali, la flessione tra figura e astrazione, il ruolo centrale della memoria archeologica e la personalissima lettura del paesaggio come luogo dell’esistenza umana, sono visualizzati da opere particolarmente care all’autore stesso che, in dialogo con la curatrice, le ha individuate come momenti di svolta, passaggio o apice delle diverse stagioni della sua ricerca.
Per questo, la mostra si propone non solo come la perfetta occasione per ricostruire il profilo globale di uno dei protagonisti della scultura italiana degli ultimi decenni, ma anche come una sorta di racconto autobiografico e critico, in cui l’artista, giunto alla maturità, concentra lo sguardo sulla rilettura del proprio percorso e ne favorisce l’interpretazione.
Tra le opere non mancano dunque le sculture più recenti, dominate dalla raffigurazione essenziale di paesaggi abitati dai segni e dalle dimore dell’uomo, oppure le grandi ri-archeologie degli anni Ottanta, con l’esplicita evocazione di frammenti di corpi titanici e classicheggianti, fino alle forme organiche influenzate dalla grande tradizione astrattista alla quale l’autore si ispirava negli anni degli esordi.
L’iniziativa si colloca nell’ambito di un progetto curatoriale che intende valorizzare gli autori già da tempo presenti nella collezione permanente del MAGI’900, proponendo occasioni di approfondimento monografico e critico sulle personalità più interessanti dell’arte italiana degli ultimi decenni.»
testo integrale qui: http://www.magi900.com/omnia-graziano-pompili/
a cura di Sandro Parmiggiani
Castello medievale, Montecchio Emilia (RE) fino a Giugno 2016
«Graziano Pompili approda a Montecchio nel 1982, andando a vivere in una vecchia casa alla periferia del paese, immersa nella campagna perennemente segnata dal ciclo delle stagioni, abitazione che è diventata quella che può essere definita, per come lui e la moglie l’hanno negli anni plasmata, “la casa della vita”, per usare un’espressione cara a Mario Praz.
[…] Nella mostra al Castello di Montecchio, inizio del ciclo di manifestazioni dedicate al primo dei “Profeti in patria”, Pompili espone opere che si ricollegano all’utilizzo della terracotta. Accolti nell’atrio di ingresso dall’imponente, svettante Domotica, 2008 (legno dorato e terracotta), ecco su una parete laterale dispiegarsi la sequenza ritmica di Archeologia del ‘900, 1978 – 2000 (terracotta e patina nera), e, immersi nell’ombra dei sotterranei, i misteri del Grande scudo, 1984 (terracotta bianca e ferro), di Acrolito, 1985 (terracotta bianca e inerti), e di Emmaus, 1982 (terracotta bianca)»
dal testo A Montecchio “la casa della vita” di Graziano Pompili di Sandro Parmiggiani
a cura di Filippo Rolla
Galleria Duomo, Carrara (MS) fino al 6 gennaio 2016
«Graziano Pompili, scultore di origini istriane, realizza per la prima volta nella città di Carrara una mostra personale dal titolo Ascoltare il tempo a cura di Filippo Rolla presso la Galleria Duomo.
Ascoltare il tempo, infatti, è un’occasione per ammirare l’animo poetico di Graziano, che nei primi anni ’70 si focalizza sulla tematica della maternità rappresentata da sculture in marmo statuario, mentre alla fine degli anni ’80 ed inizio ’90 prende forma quella del paesaggio, delle ombre ed autoritratti, in marmo di Carrara, nero Belgio e granito svedese.
Il susseguirsi del tempo, fino ad oggi, lo porta alla casa, con marmo greco, rosso persiano, granito brasiliano, dove poeticamente abita l’uomo ed alla madre terra, luogo in apparenza desolato, come se fosse un grembo materno che racchiude in sé la potenzialità di esserci. Di un esserci come un’esistenza di tempo ascoltato, sentito e vissuto che percorre il suo sentiero scolpito.
Un arco di tempo significativo ed essenziale per capire lo stile di Graziano Pompili e la sua poetica, ed oggi è possibile vedere e toccare le sculture che negli ani hanno visto luce e sono diventate esistenze autentiche appartenenti a luoghi diversi»
dal testo Graziano Pompili – Ascoltare il tempo di Filippo Rolla
Altri eventi espositivi:
– Pasqua 2016: Mostra della “Via Crucis” a Casa Cavezzi
– Aprile 2016: Collocazione di alcune grandi opere in luoghi scelti del paese
– Giugno 2016: Mostra antologica al Castello Medievale e a Casa Cavezzi