«Ho sempre desiderato fare una grossa scoperta archeologica.. Ed ora l’ho fatta, l’ho inventata ma mi emoziona lo stesso.
Inventare una scoperta archeologica. Scavare nella memoria della storia, estrarre con diligenza i suoi frutti più belli e riportarli alla luce. Anche sotto forma di frammenti. Una classicità senza tempo, un passato indefinito ma con segni ben distinguibili. Compito dell’uomo è decifrare questi segni, ri-portare alla luce ciò che la storia ha lasciato. E’ un’archeologia immaginata»
Cecilia Lucia Dealessi, Der Weg | Il cammino, in ORT Sculture e disegni di Castelpergine Srl, Publistampa Edizioni, 2011
«L’artista sa che la storia non esiste; il passato, inesperibile, è affondato in una dimensione che non possiamo attingere; le cosiddette testimonianze sono mute; la nostra possibilità di animarle e di dar loro parola è quella di conferir loro una nuova identità. Così Pompili, soavemente modellando nella terracotta sculture a tutto tondo o rilievi, talora utilizzando calchi, si finge ricercatore e archeologo: realizza forme come se fossero oggetti di scavo, parzialmente offesi dal tempo; statue acefale, torsi monchi; essi approdano, con il luminoso enigma di un’identità ormai misteriosa, alle rive della nostra coscienza moderna»
Rossana Bossaglia, La nuova identità dell’antico, catalogo della mostra presso i Civici Musei, Reggio Emilia, 1986